Santità e follia

Hans Urs von Balthasar tra teologia e letteratura

  • Elio Guerriero

    Curatore italiano dell'opera di Hans Urs von Balthasar

  • giovedì 21 Gennaio 1999 - 17,30
Centro Studi Religiosi

Hans Urs von Balthasar (1905-1988) è autore di una trilogia teologica al cui centro vi è il dramma di Dio il quale per un eccesso di amore non tiene la divinità per sé ma la dona a suo Figlio. Questi a sua volta la restituisce al Padre nel comune Spirito d’amore. Questo eccesso di generosità iniziale è, per von Balthasar, all’origine della creazione del mondo e dell’uomo al punto che, quando la creatura, come il giovane della parabola, decide di allontanarsi da casa, il Figlio, a cui immagine l’uomo era stato creato, non se ne sta in cielo, ma scende sulla terra in un secondo eccesso d’amore, in una volontaria estasi da ogni ragionevolezza (Lui che è il Logos). L’eccesso, dunque, è presente per von Balthasar nel Dio stesso dei cristiani e, nell’analogia, è presente anche negli imitatori di Dio, i santi, i quali sono pericolosamente vicini ai folli. “Ireneo folle si cinge di uno splendore di inconsapevole, inintenzionale santità… Egli è il più prossimo al santo, più prossimo dell’uomo moralmente riuscito che si cura della propria perfezione” (Gloria 5, p. 133). Questo perché il folle come il santo sono in estasi dalla ragionevolezza comune, fuori di sé si consegnano al mondo, al prossimo, a Dio.

Von Balthasar trattò a lungo il tema della santità. Del 1948 è un importante articolo Teologia e santità, che egli poi riprese più volte nel corso della sua opera. Al centro di questo articolo vi era lo slogan divenuto famoso di una teologia a tavolino, meramente razionale e accademica, lontana dalla vita. Intorno agli anni Cinquanta, soprattutto, von Balthasar intrattiene un appassionato confronto con due scrittori: il tedesco Georg Schneider, il francese Georges Bernanos. Qui ci interessa citare una frase che von Balthasar pone come esergo alla sua monografia dedicata allo scrittore francese:
“Bisogna perdere la vita per l’onore / Perdere l’onore per l’anima.”
Questa constatazione dal sapore autobiografico portava poi alla sofferenza vicaria e alla comunione dei santi che tanta eco aveva nell’opera dell’autore francese e tanta importanza acquisterà nell’opera dell’autore di Gloria
.
La follia del santo è dunque un pensiero assolutamente centrale in von Balthasar, uno dei vertici della sua teologia.

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