Tra uomini e dèi

Immagini e rituali nella Grecia arcaica e classica

  • François Lissarrague

    Directeur d’etudes in Antropologia storica - Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris

  • venerdì 29 Aprile 2005 - 17.30
Scuola Alti Studi

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L’arte greca, si sa, ha dato in generale agli dèi una forma umana. L’antropomorfismo degli dèi greci li distingue dagli altri pantheon antichi, dell’Egitto o del Vicino Oriente, nei quali non sono rare le forme ibride e le componenti animali. Nel mondo greco arcaico e classico, gli dèi hanno forma umana, e spesso l’imagerie li mostra simili agli uomini. La statuaria ha così elaborato delle figure ideali in cui il corpo degli dèi prende un’apparenza di perfezione di cui l’umanità è solo un pallido riflesso. Così nei poemi epici, quando gli dèi si mostrano direttamente agli umani, nelle loro epifanie, il loro corpo è sempre inalterabile, giovane e bello; non conosce l’invecchiamento né la decrepitezza, piaga dei mortali. Come ha mostrato J.-P. Vernant, il corpo degli dèi è un iper-corpo, fatto di splendore, di potenza e di bellezza. Nella ceramica gli dèi assumono spesso una figura; i pittori si compiacciono allora di mostrare tanto la loro grandezza quanto le loro azioni. Al contrario delle religioni monoteiste, che fanno del loro unico dio il creatore del mondo, gli dèi greci fanno parte del mondo; vi agiscono e vi trovano delle avventure che poi i poeti raccontano e i pittori rappresentano. I racconti che riguardano l’origine del mondo mostrano bene come dal caos primordiale nascano potenze che a loro volta generano gli dèi. La Teogonia di Esiodo è uno di questi poemi, che ci fanno conoscere le genealogie successive degli dèi, fino all’affermazione di Zeus come signore dell’Olimpo. Numerose varianti pittoriche fanno eco a queste tradizioni e mettono in scena la società degli dèi, i loro amori e i loro conflitti. Da questo vasto corpus verranno estratti alcuni esempi abbastanza diversi al fine non di ricostruire l’insieme di queste tradizioni, ma di evocarne alcuni aspetti rimarchevoli.
(F. Lissarrague, Vases grecs. Les Athéniens et leurs images, Paris, Hazan, 1999, pp. 144-145)*

Riferimenti Bibliografici

- Y. Bonnefoy (a cura di), Dictionnaire des mythologies, Paris, 1981; - F. Lissarrague, L’immaginario del simposio greco, Roma-Bari, 1989; - J.-P. Vernant, Mito e pensiero presso i greci. Studi di psicologia storica, Torino, 1978.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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