Voltaire contro Pascal

  • Kurt Flasch

    Professore emerito di Filosofia medievale - Universität Bochum

  • venerdì 18 Aprile 2008 - 17.30
Scuola Alti Studi

«È ormai da molto tempo che ho la gioia di combattere con questo gigante», scriveva Voltaire in una lettera dei primi di giugno del 1733. Il “gigante” era Pascal. L’opera di Voltaire è contraddistinta dalla presenza di un continuo contrasto e di un incessante dialogo con Pascal. Le prime annotazioni su Pascal apparvero nel 1734, nella venticinquesima delle sue Lettres philosophiques. Nel 1742, inoltre, furono pubblicati altre sedici Remarques, mentre l’ultimo testo al quale Voltaire lavorò – e siamo nel 1778, poco prima della sua morte – consisteva ancora una volta in una serie di annotazioni su Pascal. Era passato più di un secolo dalla morte di Pascal, ma il “gigante” era ancora presente […]. A metà Settecento il dibattito sui fondamenti del cristianesimo si era fatto più acceso. Crescevano (basti pensare a Bayle) dubbi morali e storici. Molti francesi erano costretti a porsi l’interrogativo se abbandonare la propria religione o darle un assetto meno vincolante. Era questo il contesto in cui si inserì la critica mossa da Voltaire nei confronti di Pascal. E dietro Voltaire si delinearono ben presto “allievi” più radicali, come La Mettrie, Helvetius e d’Holbach, spesso apertamente schierati sul fronte del materialismo e dell’ateismo. La posizione di Voltaire fu più moderata. Egli infatti non ruppe mai con la Chiesa, nemmeno quando formulava commenti ironici per il peso della sovrastruttura dogmatica che essa faceva gravare sui fedeli […]. Voltaire aveva ormai settantaquattro anni quando espresse la propria posizione: «Mano a mano che invecchiavo ho considerato con sempre maggior forza come fosse mio dovere ricercare se tutti questi uomini famosi, da Girolamo ad Agostino fino a Pascal, abbiano o meno potuto aver ragione». Quando – nel 1777 – decise di confrontarsi ancora una volta con Pascal, egli riassunse lapidariamente la propria posizione: per il genere umano è un vero peccato che un uomo della grandezza di Pascal sia stato un fanatico. «Quel che però mi conforta» – scrisse – «è che anche Agostino lo sia stato».

La conferenza sarà tenuta in lingua italiana.

Riferimenti Bibliografici

- AA.VV., The Cambridge Companion to Pascal, Cambridge, Cambridge University Press, 2003;* - V. Carraud, Pascal et la philosophie, Paris, Puf, 1992;* - M. Sina, L'Anti-Pascal di Voltaire, Milano, Vita e Pensiero, 1970.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

Altre conferenze del ciclo

Torna all'archivio conferenze

Approfondimenti