La sacra mensa. Condotte alimentari e pasti rituali nella definizione dell'identità religiosa

Ciclo di lezioni, ottobre - dicembre 1996


Questo ciclo di lezioni – come i precedenti dedicati al viaggio, alla preghiera e alla santità – si propone di comprendere le trasformazioni dell’esperienza religiosa a partire dalla modernità. L’analisi rivolta alla sfera della vita quotidiana permette di cogliere sia la discontinuità rispetto al passato – in particolare rispetto alla centralità sociale della religione – sia la continuità d’esperienza che ci ancora alla tradizione, anche quando il sacro si sgancia dalle istituzioni per divenire una risorsa di cui autonomamente gli individui si servono per conferire senso alle proprie azioni.
Lo studio della dimensione religiosa dei comportamenti alimentari – colti nella varietà storica delle loro manifestazioni – permette, in particolare, di comprendere il modo in cui prendono forma i confini dell’identità religiosa e la dinamica del rapporto tra acquisizione e rinuncia che presiede alla ricerca della perfezione individuale.
Il ciclo accoglie gli apporti della storia comparata delle religioni, della teologia, della sociologia e della psichiatria, senza proporre un’indagine esaustiva, ma rivolgendo l’attenzione a momenti e questioni maggiormente significativi. Della vita sociale e religiosa dell’antichità viene messo a fuoco soprattutto il pasto sacrificale, in cui si intrecciano la rievocazione di antichi rituali collettivi, la riaffermazione delle gerarchie sociali, il rapporto di comunicazione e scambio con il divino. Cacciare, uccidere, morire, mangiare sono gli atti che acompagnano il pasto sacro; i suoi elementi sono la carne e il sangue, il pane e il vino, referenti costanti del mistero della vita e della morte che si esprime nei ‘pasti totemici’, nei sacrifici vedici, nei banchetti delle religioni misteriche, fino alla cena cristiana che, nella sua specificità, resta fattore determinante della singolarità del mondo occidentale.
La sacralità della sfera alimentare viene colta anche nel suo aspetto di abnegazione: il regime alimentare si intreccia infatti con la ricerca ascetica della perfezione e con le condotte di vita virtuosa, divenendo veicolo di santificazione e di costruzione dell’identità personale. Le interdizioni alimentari (che nella tradizione ebraica e islamica esprimono la distinzione fondamentale tra puro e impuro) e la loro abolizione da parte del mondo cristiano (che distingue piuttosto grasso e magro, abbondanza e digiuno, festa ed espiazione) saranno infine indagate come luoghi di elaborazione del rapporto tra identità e alterità.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • La sacra mensa
Periodo
Informazioni e contatti Le lezioni si sono svolte presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena,Tel. 059/421240, fax 059/421260 e-mail: csr@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

08/10/1996

Il pasto sacro nella storia comparata delle religioni

Aldo Natale Terrin

Centro Studi Religiosi

08/10/1996

Il pasto sacro nella storia comparata delle religioni

Centro Studi Religiosi

17/10/1996

Problemi del sacrificio fra antichità classica e mondo biblico

Cristiano Grottanelli

Centro Studi Religiosi

31/10/1996

Perchè gli asceti cristiani odiavano la carne

Massimo Montanari

Centro Studi Religiosi

07/11/1996

Ritualità ebraica ed Eucarestia

Carmine Di Sante

Centro Studi Religiosi

14/11/1996

Cristiani e musulmani in età moderna

Lucetta Scaraffia

Centro Studi Religiosi

28/11/1996

I malintesi alimentari tra culture religiose

Franco La Cecla

Centro Studi Religiosi

09/12/1996

Acquisizione e rinuncia nella ricerca della perfezione

Paolo Santonastaso

Centro Studi Religiosi