Lezioni su tecnica _1170x536

Città sante. Dimensione urbana e questioni teologiche nella storia delle religioni

Ciclo di lezioni, ottobre 2016 - gennaio 2017


La comprensione dell’esperienza religiosa non può essere confinata esclusivamente alla dimensione della fede individuale perché essa vive anche in una dimensione sociale che, tradizionalmente, trova la sua realizzazione più propria nella vita urbana, ovvero in quel luogo proficuo di incontri pubblici e privati rappresentato dalla città. È infatti nelle città che i profeti e i predicatori hanno portato i loro messaggi, che i fedeli hanno animato pratiche e rituali religiosi, che le espressioni pubbliche dell’esperienza religiosa si sono concretizzate in chiese e istituzioni. Ed è nelle città che per secoli le religioni hanno spesso sperimentato forme di convivenza. Ma non tutte le città hanno svolto lo stesso ruolo nella storia delle religioni. Solo alcune, infatti, hanno goduto di uno status particolare che le ha condotte a diventare città sante. L’origine di una città santa può essere dovuta a diversi fattori. Innanzitutto, fin dai tempi remoti, nei luoghi ritenuti sacri – boschi e radure, grotte e montagne, fonti e corsi d’acqua, ecc. – gli uomini hanno costruito altari e templi che a volte si sono progressivamente trasformati in vere e proprie città riservate al culto e alle celebrazioni religiose, diventando così città sante in quanto luoghi fondativi di una religione. In questo caso è la sacralità del luogo che è stata capace di attrarre le persone, e con esse la necessità di classi sacerdotali, commerci e istituzioni di governo in grado di trasformare un luogo di culto in una vera e propria città, la cui sacralità non viene riconosciuta solo dagli appartenenti a quella specifica religione ma, più in generale, anche da molte altre comunità. È questo probabilmente il caso del santuario di Delfi, il cui prestigio fu riconosciuto in tutto il mondo ellenico, e del santuario della Ka’ba a La Mecca, divenuta in seguito la città santa dell’Islam. In altri casi è l’importanza della città stessa, ricca di genti e di traffici, che esercita il suo potere di attrazione richiamando a sé predicatori e movimenti religiosi fino a esserne “conquistata”, in modo da determinare un proprio ruolo privilegiato nel nuovo ordine religioso e istituzionale, come nel caso di Gerusalemme, Roma e Costantinopoli. Ma, indipendentemente dalle modalità della loro genesi, le città sante si presentano spesso come la rappresentazione simbolica della propria religione nella sua interezza, come se davvero religione e città coincidessero tout court, in un intreccio inestricabile di teologia, culti, rituali, tradizioni e vita urbana in cui si materializza la storia e l’identità di un popolo.

Il ciclo di conferenze del Centro Studi Religiosi della Fondazione San Carlo si propone di analizzare, secondo una prospettiva di lungo periodo e cercando di restituire la varietà e l’ampiezza della sua diffusione storica e geografica, la molteplicità religiosa e sociale, strutturale e simbolica, politica e teologica che caratterizza le concezioni della città santa nelle diverse tradizioni religiose, sia monoteistiche che politeistiche. Infatti, se è vero che in ogni città i sistemi politici, sociali, economici e religiosi si intersecano e si intrecciano in modo a volte inestricabile, ciò è ancora più vero nel caso delle città sante, come dimostrano l’insediamento e l’organizzazione sul loro territorio di un forte potere centrale, sia amministrativo sia religioso, a cui si accompagna la celebrazione dell’unità e della sacralità della comunità dei credenti, in forme naturalmente diverse a seconda delle singole realtà. Questa varietà nell’origine, nella struttura e nel significato delle città sante comporta conseguenze sul piano religioso e teologico che determinano, in ogni religione, l’organizzazione e la percezione sia dello spazio, separato in spazio sacro e spazio profano, sia del tempo, con cicli scanditi dal lavoro e dalla festa. Naturalmente non è possibile restituire l’importanza e la complessità del ruolo delle città sante descrivendone solo il modo in cui in esse vengono a intrecciarsi il piano religioso, sociale, politico ed economico. Prima di tutto la città santa costituisce il luogo in cui materialmente si configura l’identità storica e culturale delle religioni, il luogo cioè in cui una tradizione religiosa nella sua interezza può riconoscersi e rappresentare se stessa nella sua complessità e nei suoi caratteri particolari. E lo stesso accade per i singoli individui che nella città santa trovano la conferma della propria identità e della propria appartenenza religiosa, grazie anche al consolidamento reso possibile dai culti specificamente dedicati a ogni città santa (pellegrinaggi, giubilei, festività e commemorazioni rituali, ecc.). È dunque anche attraverso le immagini delle città sante che è possibile rinvenire le manifestazioni più significative e articolate delle diverse tradizioni religiose e delle forme di identificazione delle persone che in esse si riconoscono.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Città sante
Periodo
Informazioni e contatti La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena, tel. 059.421237, fax 059.421260, csr@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

11/10/2016

Profetismo e messianismo nella tradizione biblica ebraica

Piero Stefani

Centro Studi Religiosi

25/10/2016

Il viaggio nell'aldilà nella religione dell'antico Egitto

Roberto Buongarzone

Centro Studi Religiosi

08/11/2016

Il ruolo sociale e politico degli oracoli nella Grecia antica

Paolo Scarpi

Centro Studi Religiosi

22/11/2016

Giubilei e pellegrinaggi nel cristianesimo

Lucetta Scaraffia

Centro Studi Religiosi

06/12/2016

Riti e sacrifici nella religione del Messico antico

Sergio Botta

Centro Studi Religiosi

13/01/2017

Chiesa e Impero nel cristianesimo ortodosso

Enrico Morini

Centro Studi Religiosi

20/01/2017

Legge rivelata e ordine sociale nell'Islam sunnita

Massimo Campanini

Centro Studi Religiosi