Il frammento come forma romantica

  • lunedì 20 Gennaio 1997 - 17,30
Scuola Alti Studi

Il Frammento Romantico – al tempo stesso compiuto e ritagliato da una forma più ampia – ha avuto una illustre storia letteraria a partire dal momento in cui Schumann scrisse [la sua prima canzone] Dichterliebe. Esso venne alla luce nel corso degli ultimi anni del 1700, con il primo movimento romantico tedesco, il circolo di giovani artisti, filosofi, scienziati e poeti di Jena, e fu per un breve periodo la loro principale forma di espressione: fu la caratteristica stessa del movimento. Si potrebbe sostenere che il creatore del Frammento sia stato proprio Friedrich Schlegel, il quale diede questa definizione della sua forma (la definizione stessa fa parte della serie di 451 “Frammenti” pubblicati nel 1798 su Atheneum, la rivista letteraria pubblicata da Schlegel e dal fratello August Wilhelm dal 1798 al 1800):

Un frammento dovrebbe essere una piccola opera d’arte, compiuto in se stesso e separato dal resto dell’universo come un riccio

Il riccio (diversamente dal porcospino che spara i suoi aculei) è una creatura amabile che si arrotola come una palla quando avverte il pericolo. Questa forma sferica, organica, idealmente geometrica, era in armonia col pensiero romantico: soprattutto perchè l’immagine si proietta oltre se stessa in modo provocatorio. Il Frammento Romantico ferisce solo i critici che lo trattano senza riflettere. Come la sua definizione, il Frammento Romantico è compiuto (questo ossimoro voleva intenzionalmente disturbare, come gli aculei del riccio rendono scomodo il suo nemico): separato dal resto dell’universo, il Frammento suggerisce non di meno prospettive lontane: la sua separazione infatti è aggressiva: è proiettato nell’universo proprio per il modo in cui se ne taglia fuori.

La forma letteraria è generalmente aforistica e deriva in ultima analisi dalle massime francesi del XVII secolo, perfezionate da La Rochefoucauld e da La Bruyère. La fonte più diretta, tuttavia, era Chambord, polemista del tardo settecento […]. La moda di pubblicare frammenti cominciò alcuni decenni prima del Frammento di Friedrich Schlegel e opere di grande importanza venivano presentate in questa forma. Le famose teorie di Lavater, per esempio, apparvero come Frammenti di Fisiognomica (1775-1778) e l’opera più celebre della letteratura tedesca, il Faust di Goethe, fu reso pubblico per la prima volta nel 1790 come un frammento. Questi frammenti riconoscevano esplicitamente la propria forma incompiuta, sebbene Lavater si sia molto avvicinato alla più paradossale concezione romantica affermando che non solo la forma, ma la stessa concezione del suo pensiero era necessariamente frammentaria. Schlegel diede al genere una base più solida quando suggerì che lo stato frammentario non era necessariamente un male, anzi era una virtù positiva, e, soprattutto era una virtù moderna: “Molte opere degli antichi sono divenute frammenti: molte opere dei moderni sono già concepite come frammenti”. Avendo iniziato come studente di Letteratura greca, Schlegel sentì che la perfezione dell’opera classica non era raggiungibile nell’epoca a lui contemporanea; al posto della bellezza classica, l’arte moderna doveva accontentarsi dell'”interessante”. Chiaramente, l’interessante””, concetto più dinamico di “bello”, è necessariamente imperfetto e l’estetica del frammento di Schlegel giustifica un senso dell’arte nuovo e progressivo.

Il Frammento Romantico, imperfetto e tuttavia completo, era tipico dell’epoca, che voleva conservare la torta e anche mangiarla. Ciascun Frammento è, o dovrebbe essere, una forma finita: è il contenuto ad essere incompleto o, piuttosto, a svilupparsi di più ad ogni lettura. […]

Partendo dall’invenzione della massima in epoca classica, è evidente che tutte le massime venivano proposte, idealmente per la meditazione, per una interpretazione continua; ma il Frammento Romantico mostra implicitamente l’atto dell’interpretazione ancora in corso.

Il Frammento Romantico pertanto è una struttura chiusa, ma la sua chiusura è una pura formalità: può essere separato dal resto dell’universo, ma suggerisce l’esistenza di ciò che sta fuori di lui non attraverso il riferimento, ma attraverso la propria instabilità. La forma non è stabile, ma viene spezzata o fatta esplodere dal paradosso, dall’ambiguità, proprio come la canzone di apertura del Diechterliebe è una forma chiusa, circolare in cui inizio e fine sono instabili – suggeriscono un passato prima che la canzone cominci e un futuro dopo il suo accordo finale.

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