Spazio sacro, spazio profano

I confini simbolici nel cristianesimo altomedievale

  • Tullio Gregory

    Già professore di Storia della filosofia – Università di Roma “La Sapienza”

  • venerdì 14 Novembre 2003 - 17.30
Centro Culturale

Alcuni assiomi agostiniani, sempre ricorrenti nella letteratura altomedievale, indicano con molta chiarezza un’esperienza religiosa dello spazio, ove la verticalità comporta una scalarità di valori all’interno di un cosmo finito: qui alto e basso costituiscono due punti di riferimento assoluti, qualificati come poli del positivo e del negativo, in rapporto a manifestazioni e prescrizioni del sacro. La priorità della dimensione verticale – teorizzata dal pensiero greco – ripete un’esperienza presente in tutte le culture arcaiche, tanto da assumere una funzione archetipica; ma nel cristianesimo riveste un particolare significato, perché lungo la verticale alto-basso si attua la ierofania che costituisce il centro della storia: l’incarnazione del Verbo, in uno scenario ove discesa e ascesa – dal cielo in terra (Incarnazione) e dalla terra in cielo (Ascensione) – definiscono la dimensione e l’orientamento di uno spazio sacro; nei primi secoli cristiani, la discesa di Cristo agli Inferi completerà questo scenario, ampliandone la verticalità. Il particolare rilievo della dimensione verticale dello spazio nell’esperienza cristiana porta a una radicale modifica dell’immagine delle “due vie” di tradizione greca, attribuita a Pitagora; le due vie non si articolano più orizzontalmente secondo destra e sinistra, indicando una scelta che si compie e si conclude in questa vita fra bene e male, bensì secondo alto e basso, verso il Cielo o verso l’Inferno. La scelta è dunque fra un alto e un basso, ove l’alto è il melior, il basso deterior. La scelta è quindi fra i due luoghi estremi di uno spazio verticale, Paradiso e Inferno, come insegna la Scrittura e come esemplarmente indica la vita di Cristo. Spazi e luoghi che non appartengono all’immaginario, ma sono reali – anzi gli unici reali – perché fondati su una rivelazione divina e costitutivi della storia della salvezza.

Riferimenti Bibliografici


- Agostino, La città di Dio, Roma, Città nuova, 1978 segg., 3 voll.;*
- Agostino, Le lettere, Roma, Città nuova, 1969 segg., 3 voll.;*
- Ambrogio, Opere, Torino, Utet, 1969;*
- Girolamo, Opere scelte, Torino, Utet, 1971;*
- Gregorio Magno, Moralia, Alba, Paoline, 1965, 2 voll.;*
- Marziano Capella, Le nozze di Filologia e Mercurio, Milano, Bompiani, 2001.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

Altre conferenze del ciclo

Torna all'archivio conferenze