Teologia in lingua materna

Esperienza religiosa e soggettività femminile

  • Luisa Muraro

    Docente di Filosofia teoretica - Università di Verona

  • martedì 20 Gennaio 2004 - 17.30
Centro Studi Religiosi

Con il femminismo è venuto in luce uno scarto tra il senso di sé e l’identità umana rappresentata dall’uomo, scarto che non può essere colmato perché la politica delle donne, in ogni parte del mondo, ne ha fatto il luogo della libertà femminile. Ho scritto «con il femminismo». Il femminismo, infatti, non è il centro della faccenda, e va visto piuttosto come il complemento indiretto di un avvenimento, quello di un senso libero della differenza femminile che ha messo fine all’unilateralità maschile del mondo. Questo che dico non è più una novità, ma attenzione che è il contrario di ciò che si intende correntemente per «femminismo». Nella concezione corrente, il femminismo sarebbe la costruzione sociale della libertà delle donne attraverso la parità con l’uomo, parità di diritti e di opportunità. Ma quanto è avvenuto con il femminismo è il contrario: è la generazione di un senso libero di quello che una donna è e può diventare per se stessa, in relazione con altro e altri, indipendentemente dalle costruzioni sociali della sua identità.
È qui che l’eredità delle scrittrici mistiche s’innesta nel presente ed entra in circolo. Noi le togliamo dal loro confinamento nel passato e nella letteratura edificante. Esse c’insegnano l’universale del passaggio in altro. Noi le traduciamo nei linguaggi di una civiltà piena di contrasti e di contraddizioni. Esse ci comunicano un senso dell’essere la cui interezza non dipende da noi e dalle nostre sintesi, poiché noi dipendiamo da essa che ci abbraccia e ci tiene in rispondenza con ogni cosa che è. Noi le interroghiamo su quello che ci sta capitando e sul senso delle nostre vite. Esse ci rispondono rompendo le nostre misure con la dismisura dell’amore.
(da L. Muraro, Il dio delle donne, Mondadori, Milano, 2003, pp. 25-26).*

Riferimenti Bibliografici

– Comunità filosofica Diotima (a cura di), Approfittare dell’assenza. Punti di avvistamento sulla tradizione, Liguori, Napoli, 2002;* – C. Lispector, La passione secondo G.H., La Rosa, Torino, 1982; – L. Muraro, Le amiche di Dio. Scritti di mistica femminile, D’Auria, Napoli 2001; * – M. Porete, Lo specchio delle anime semplici, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1994.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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