Le chiavi e la tiara

Immagini e simboli del papato medievale

  • mercoledì 16 Giugno 1999 - 17,30
Scuola Alti Studi

Come il papato contemporaneo, anche i papi del Medio Evo si sono serviti di immagini e di simboli per affermare e sostenere la loro azione. Durante tutto il Medio Evo il papato è stato un creatore straordinariamente efficace in termini di autorappresentazione.

Il papa è il successore di Pietro. Ma che cosa rivelano i gesti, le immagini e i simboli che il papato usa nel Duecento in riferimento a Pietro? In che modo il riferimento a Pietro sostiene le ‘prerogative della Cattedra’ (per usare una terminologia che diventa frequente nel corso del basso medioevo e nell’epoca moderna per definire la funzione papale), ossia le pretese politiche ed ecclesiologiche di un papato che assurge a perno centrale della Chiesa universale?

Dai secoli XI-XII in poi, il papa diventa “Vicario di Cristo”. Vi sono immagini che riflettono una così fondamentale evoluzione istituzionale, forse la più importante nella storia bimillenaria del papato?

In quello stesso periodo il papato ‘si appropria’ di simboli e di riti di origine imperiale. È un fenomeno di vaste proporzioni che gli storici amano definire ‘imitazione dell’impero’ (imitatio imperii). Ma che cosa ci insegnano a questo proposito le immagini che ci vengono dal Duecento? I simboli imperiali vengono accettati tali e quali dal Papato o subiscono modifiche e reinterpretazioni?

Infine, il discorso – retorico e rituale – sulla caducità della persona fisica del papa, così forte dalla Riforma gregoriana in poi, ha avuto un riflesso nel Duecento sulla rappresentazione della morte in ambito pontificio?

Sono domande centrali, la cui risposta viene qui ricercata soprattutto nel corpus di immagini cui essi avevano affidato il compito di visualizzare la loro idea di papato. All’interno di questo vasto campo figurativo, rivolgeremo soprattutto la nostra attenzione a quelle immagini che contengono elementi di novità o accenti nuovi; potremo così meglio cogliere l’inventiva dei papi duecenteschi nel creare, ma anche adattare e interpretare, immagini, gesti e simboli, recuperando così alla storia del papato medievale il messaggio che proviene dal mondo delle immagini.

Riferimenti Bibliografici


- M. Fagiolo, M. L. Madonna (a cura di), Roma 1300-1875. L’Arte degli Anni Santi, Milano, Mondadori, 1984.
- J. Gardner, The Tomb and the Tiara. Curial Tomb Sculpture in Rome and Avignon in the Later Middle Ages, Oxford, Clarendon Press, 1992.
- I. Herklotz, ‘Sepulcra’ e ‘monumenta’ del Medioevo, Roma, Edizioni Rari Nantes, 1985.
- G. Ladner, Die Papstbildnisse des Altertums und des Mittelalters, Città del Vaticano, Edizioni Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, 1941-1984, 3 voll.
- M. Maccarrone, Romana Ecclesia. Cathedra Petri, Roma, Herder, 1991, 2 voll.
- A. Paravicini Bagliani, A. Vauchez (a cura di), Poteri carismatici e informali: Chiesa e società medievali, Palermo, Sellerio, 1992.*
- A. Paravicini Bagliani, J. Chiffoleau, L. Martines (a cura di), Riti e rituali nelle società medievali, Spoleto, Centro italiano di studi sull’alto medioevo, 1994.*
- A. Paravicini Bagliani, La vita quotidiana alla corte dei papi del Duecento, Roma-Bari, Laterza, 1996.*
- G. Rossi (a cura di), La storia dei Giubilei, Firenze, Giunti, 1998, 2 voll.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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