Differenza e armonia: un mito della coscienza europea

  • giovedì 16 Maggio 2002 - 17,30
Scuola Alti Studi

A pochi fenomeni come quello della separazione e scissione degli elementi è stata dedicata – nella storia della cultura – tanta attenzione. Eppure concordia ed armonia – condizione di unione di molteplicità originarie – possono solo nascere da segni differenti, e a volte opposti. Quale importanza possono avere immagini e metafore per capire, attraverso le epoche, forme costanti dell’invenzione artistica che esprimono i valori simbolici della società che li produce? Il carattere delle somiglianze permette di riconoscere nella coscienza europea modelli affidati all’ambivalenza di figure e di situazioni in cui la differenza appare come l’elemento necessario alla possibile formula di un vivere civile e umano. Seguendo l’itinerario delle idee – dalle storie del mito alle esegesi medievali fino alla superbia illuministica e alle illuminazioni romantiche – e la figura dell’artefice divino a mediare le avventure del sapere e le ambizioni della tecnica. Da Prometeo a Homunculus quali tensioni dominano il piano di conquista delle cose e della loro armonia? E di quali archetipi dispone la memoria letteraria per leggere il piano delle leggi che si oppongono alla distruzione?

Riferimenti Bibliografici


- H. Arendt, Il futuro alle spalle, Bologna 1981. *
- H. Blumenberg, Elaborazione del mito, Bologna 1991. *
- E. Curtius, Letteratura europea e Medio Evo latino, Firenze 1997. *
- R. Koselleck, Futuro passato. Per una semantica dei tempi storici, Genova 1986. *

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

Altre conferenze del ciclo

Torna all'archivio conferenze