Etica del lavoro

Vocazione e responsabilità sociale nella cultura protestante

  • Ulrich Eckert

    Pastore luterano - Chiesa Cristiana protestante in Milano

  • martedì 30 Novembre 2010 - 17.30
Centro Studi Religiosi

Audio integrale

Il mondo del lavoro si presenta sempre più flessibile e precario e lo sfruttamento diventa sempre più normale. Si può in questo miscuglio di fattori, di condizionamenti e di casualità ancora intravedere o presupporre, in qualche modo, una vocazione divina? Vi è un’espressione della relazione che Dio offre a ogni persona in modo personale, peculiare, già adesso anche nelle nostre azioni e nel lavoro retribuito e non? Oppure va congedata – come dicono in parecchi – la pretesa di una “vocazione” o di un “disegno” che nasce dal rapporto che Dio ha instaurato e continua a instaurare con ogni sua creatura umana, sostenendo invece che occorre che tutti si diano da fare per vivere e lavorare alla meno peggio, nell’attesa che ci sia, forse, un mondo più clemente e meno carrierista e sfruttatore nell’aldilà?Secondo me, la parola “vocazione” ha a che fare sempre e prima di tutto con la singola persona, con la sua identità in divenire, con condizioni e condizionamenti che tale persona dovrà affrontare o combattere. Spero pertanto che come cristiani e cristiane non rinunceremo alla fiducia nella vocazione che Dio rivolge a tutte e tutti. Confido invece molto nella grazia di Dio che ci vuole aiutare affinché comprendiamo, insieme a persone di tutte le ispirazioni, che la vita non si esaurisce nel lavoro retribuito, che la convivenza umana può già adesso riflettere i segni del regno di Dio, e che ogni individuo vi può dare un contributo peculiare e benedetto. Dio ci ha creati e create per amare e per lavorare, vivendo sulla terra che è sì in balia al male ma che comunque è “del Signore” (cfr. Salmo 24,1 ss.).

(da U. Eckert, Lavoro-vita-vocazione: alcune pro-vocazioni luterane, in J. Steigerwald e A. Visentin, a cura di, “Voglio di più!”. Limiti alla crescita di lavoro e consumo, Torino, Claudiana, 2007, pp. 107-108)*

Riferimenti Bibliografici

- M. Honecker, Sozialethik des Luthertums, in H.-C. Rublack (a cura di), Die lutherische Konfessionalisierung in Deutschland: wissenschaftliches Symposion des Vereins für Reformationsgeschichte 1988, Gütersloh, Gütersloher Verlagshaus Gerd Mohn, 1992, pp. 316-340; - D. Sölle e S.A. Cloyes, Per lavorare e amare. Una teologia della creazione, Torino, Claudiana, 1990; - V. Tranquilli, Il concetto di lavoro da Aristotele a Calvino, Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi Editore, 1979; - H.R. Trever-Roper, Protestantesimo e trasformazione sociale, Roma-Bari, Laterza, 1975;* - G. Wringen, Luthers Lehre vom Beruf, München, Chr. Kaiser, 1952.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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