Riti di passaggio e sacramenti nell'Italia post-tridentina: qualche ipotesi

  • venerdì 13 Febbraio 1998 - 17,30
Scuola Alti Studi

Da quando è stato formulato, il concetto di “rito di passaggio” ha attraversato antropologia e storia, designando forme di strutturazione dell’esperienza sociale non solo delle società “primitive” ma anche di quelle di cultura scritta. È abituale, in generale, l’impiego di questa espressione per indicare le pratiche folkloriche che scandiscono, nella società preindustriale europea, i mutamenti di status individuale e le diverse classi di età (la nascita, il passaggio all’età adulta, il matrimonio, la morte).
Il rapporto tra i sacramenti della Chiesa cristiana e le pratiche folkloriche è stato un rapporto complicato, fatto di alleanze, adattamenti e conflitti. Ora, la ridefinizione complessiva del sistema dei sacramenti che venne fatta al Concilio di Trento ebbe di mira la proposta della Riforma ma dovette fare i conti soprattutto con le pratiche sociali delle popolazioni cattoliche. Si limitò a conservare e difendere l’assetto pre-Riforma o introdusse anche elementi nuovi?
L’ipotesi che si vuole proporre è quella per cui, nel loro insieme, i sacramenti della Chiesa cattolica post-tridentina sarebbero entrati in conflitto con le rappresentazioni folkloriche del passaggio da una classe d’età ad altra classe d’età nella misura in cui erano caratterizzate dall’idea di durata. La Chiesa che, secondo un celebre saggio di Jacques Le Goff, in età medievale aveva resistito all’avanzata della nuova concezione del tempo tipica del mondo delle pratiche economiche mercantili, avrebbe dunque in qualche modo “modernizzato” il senso del tempo del popolo da lei governato.

Riferimenti Bibliografici


- J. Bossy, Controriforma e popolo nell’Europa cattolica in M. Rosa, Le origini dell’Europa moderna. Rivoluzione e continuità, Di Donato, Bari, 1977, pp.281-308;
- J. Bossy, Padrini e madrine: un’istituzione totale del cristianesimo popolare in Occidente, in «Quaderni storici», 1979, n.41;*
- J. Delumeau, La confessione e il perdono.Le difficoltà della confessione dal XIII al XVIII secolo, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo, 1993;*
- A. Duval, Des sacrements au Concile de Trente, Cerf, Paris, 1985;
- A. van Gennep, Riti di passaggio (1909), Boringhieri, Torino, 1981;*
- R. Hertz, Contributo a uno studio sulla rappresentazione collettiva della morte (1907), in La preminenza della destra e altri saggi, a cura di A. Prosperi, Einaudi, Torino, 1994;*
- J. Le Goff, Tempo della Chiesa, tempo del mercante, Einaudi, Torino, 1977;*
- O. Niccoli, Baci rubati. Gesti e riti nuziali in Italia prima e dopo il Concilio di Trento, in Il gesto, a cura di S. Bertelli e M. Centanni, Ponte alle Grazie, Firenze, 1995, pp. 224-247;*
- P. Prodi (a cura di), Disciplina dell’anima, disciplina del corpo e disciplina della società tra medioevo ed età moderna, Il Mulino, Bologna, 1994;*
- A. Prosperi, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari, Einaudi, Torino, 1996;*
- I. Signorini, Padrini e compadri. Un’analisi antropologica della parentela spirituale, Loescher, Torino, 1981.

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

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